Pubblicato da: Nanà | 04/07/2010

Un tranquillo venerdì di luglio

Venerdì dopo il lavoro mi sono dedicata al fisico e al piacere culturale. Dopo il lavoro infatti, ho deciso di iscrivermi a nuoto libero in una piscina scoperta. Ammetto che è stata un’idea vincente. Con il caldo di Roma e dopo una giornata di stress lavorativo infatti, buttarsi in acqua e nuotare all’aria aperta aiuta, e non poco, a distendere fisico e nervi.

Dopo cena poi, ho assistito per la prima volta a uno spettacolo del teatro forum, messo in piedi da un regista francese e con la partecipazione di alcuni immigrati africani che hanno vissuto gli episodi di Rosarno.

Non conoscevo il teatro forum e quindi è stata una piacevolissima scoperta. Dopo averci mostrato le scene, gli attori le ripetono ma il pubblico può intervenire proponendo soluzioni alternative per cercare di risolvere situazioni di conflitto. Un modo per insegnarci a pensare. Lo spettacolo era ovviamente imperniato sui fatti di Rosarno e su alcuni episodi di razzismo avvenuti agli stessi ragazzi immigrati, una volta costretti a spostarsi dalla Calabria.

Abbiamo molto da imparare da loro. Si sono riuniti infatti e stanno combattendo contro un sistema che li vuole poveri, emarginati e capri espiatori di una società che noi in primis non siamo in grado di gestire.

P.S. Ho deciso di non mettere alcuna foto perché ci è stato spiegato che per loro essere fotografati per strada, a teatro o in qualunque momento e situazione senza che nemmeno gli venga chiesto il consenso è molto fastidioso. Non è previsto dalla loro cultura. In fondo, i loro avi venivano fotografati e messi in gabbia durante il periodo delle esposizioni universali europee, possiamo quindi biasimarli?


Risposte

  1. Molto rispettoso da parte tua non pubblicare alcuna foto. Penso che dovremmo cercare di capire di più questi problemi e partecipare di più alle possibili soluzioni: fare cioè del teatro forum la vita.
    Ciao

    • Eh già, è proprio questo che intendevo. Come sarebbero le cose se ci fermassimo a pensare a cosa stiamo facendo?!
      Un caro saluto

  2. Mi ha colpito l’efficacia di questo tipo di teatro. Penso che sia un utile strumento nelle scuole non solo per la diffusione di messaggi antirazzisti ma anche per la risoluzione di molti altri problemi. Si avvicina moltissimo al metodo scientifico: propongo una soluzione e poi la testo in un ambiente controllato. Stupefacente!

    • Il punto credo che sia la riflessione che ne scaturisce. E su comportamenti quotidiani che inconsapevolmente possiamo avere tutti noi e che crediamo siano corretti o che non creino problemi a nessuno.
      Cominciare da noi stessi per cambiare il resto.


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